venerdì 13 dicembre 2013

Delphini fugiunt

 
Questo è lo scatto migliore che i delfini mi hanno concesso di fare durante una delle nostre gite.
Non siamo stati particolarmente fortunati con i delfini perchè, ahimè, quell giorno non erano molti e sicuramente meno di noi turisti.
Sono animali velocissimi e, nonostante i diversi tentativi di avvicinarli in barca e a nuoto, non è stato possibile averli veramente vicini.
Io mi sono tuffata in acqua in uno slancio di coraggio e li ho visti fuggire proprio sotto di me ed è stato molto emozionante.
Mi godo il ricordo di quest'emozione e la semplicità di queste tre pinne nell'immenso blu e mi dico che è giusto così: gli animali in natura sono liberi, liberi di essere e vivere non condizionati dalla umana curiosità. 

Un pacco indirizzato a Picasso

In questi giorni sto pensando che io e Cosimo avevamo promesso al nostro pittore (Picasso, v. post del 26/9) di mandare un pacco a lui e alla sua famiglia con tutto quello che non utilizziamo più: siano essi vestiti, scarpe, libri e tanto altro ancora.
Sono quasi certa che purtroppo non riusciremo a mantenere la nostra promessa entro l'ormai prossimo Natale ma mi riprometto di farlo a gennaio.
Se qualcuno di voi volesse contribuire al "riempimento" del pacco con vestiti (specialmente per bambini), giochi, libri, varie ed eventuali, non esiti a contattarmi.
L'invio del pacco sarà adeguatamente documentato su Tiblota prossimamente... 

giovedì 28 novembre 2013

Leopard, questo sì che si dice come in Italiano!



 
Quando mi chiedono qual è l'animale che preferisco tra quelli che ho visto in viaggio rispondo che la mia preferenza va alla giraffa, semplicemente perchè la sua eleganza e stravaganza mi hanno sempre affascinata.
Tuttavia, dopo aver visto questo cucciolo di leopardo (attenzione! E' diverso dal ghepardo per manto e struttura fisica), ho aggiunto un po' di posto sul gradino più alto del podio degli animali e ci ho messo lui... Uno di quegli animali che, da cuccioli, avresti l'istinto di prendere in braccio e coccolare.
Un tenero gattone a macchie! 

Walking and jumping


Nelle giornate oziose a Zanzibar (quanto le rimpiango!), ci piaceva sempre fare una bella passeggiata lungo la spiaggia di Nungwi che, soprattutto in direzione faro/parco delle tartarughe d'acqua, ci regalava delle sorprese.
Sorprese sicuramente belle sotto l'aspetto naturalistico infatti un giorno la bassa marea ha svelato una bella lingua di sabbia sulla quale ci siamo divertiti a passeggiare, scovare conchiglie e stelle marine e fare salti.

 

Spettacolo Masai - la ritualità a salti




 
Questo è uno spettacolo Masai al quale abbiamo assistito nel villaggio Phone&go a Zanzibar.
I Masai sono disposti a semicerchio e intonano dei canti/suoni scanditi dal rumore di piccoli movimenti e passi. Poi si alternano nell'esibizione solista o in coppia al centro del semicerchio.
Saltano alto e veloce tanto che la macchina fotografica non riesce nemmeno a catturare un'immagine vivida del loro movimento.
Ci hanno replicato canti e balli che, quando sono nei loro villaggi in Tanzania o in Kenya, compiono per occasioni diverse (prima della caccia del leone, l'accerchiamento, il momento successivo alla caccia) ma, per quanto affascinanti, purtroppo a noi sembravano tutti simili.

giovedì 21 novembre 2013

Spices

Ci sono prodotti che utilizziamo spesso in cucina e che non sappiamo nemmeno come nascono o sono fatti.
Ad esempio, il pepe. Il pepe nasce da una pianta rampicante ed è verde in origine, poi a seconda del grado di maturazione si trova anche rosa e nero.
E il curry? Io (forse particolarmente ignorante in merito - lo ammetto) non sapevo che fosse un misto di più spezie. Io credevo esistesse una pianta di curry... invece no!!!

La gita delle spezie (che, se andate a Zanzibar, tutti i beach boys* vi proporranno di fare) è stata l'occasione di scoprire tante curiosità sulle spezie zanzibarine.


La radice di cannella è utilizzata per la cura dei raffreddori ma non solo a Zanzibar... avete presente il Vicks? Quel profumo intenso è esattamente quello della radice di cannella! E io che pensavo fosse menta o eucalipto...

Vi lascio con delle piccole curiosità afrodisiache: lo zenzero è una spezia consigliata per il "vigore maschile", mentre la noce moscata è un'eccitante femminile.

* I ragazzi della spiaggia che si guadagnano da vivere proprio proponendo ed organizzando gite sull'isola, aperitivi e cene in barca. Se vi troverete a Zanzibar, non vi sarà difficile scovarli perchè vi troveranno prima di quando voi troverete loro!
 

martedì 19 novembre 2013

La caldera di Ngorongoro

 
Due figure nitide prima di una grande voragine, quella del Ngorongoro.
Alle spalle mie e di Cosimo si estende una caldera vulcanica immensa che ospita al suo interno una vera moltitudine di animali.
E' il passaggio obbligato dei safari in Tanzania perchè in quest'area si possono ammirare diverse specie animali tutte insieme.


Ci sono fenicotteri rosa, migliaia e migliaia, intervallati dalle massicce sagome di gnu.


Zebre, gnu e volatili.



C'è anche un Rino solitario...

martedì 12 novembre 2013

Impressioni di rosso - Masai




Tutto quello che c'è da sapere sui Masai è disponibile in rete e io non ho molto altro da aggiungere a livello nozionistico: sono una popolazione nomade, che vive prevalentemente di pastorizia e caccia.
I Masai vivono in tribù: hanno casupole rudimentali assemblate con fango, sterpaglie e sterco. Le capanne sono costruite una vicino all'altra e disposte in senso circolare in modo da lasciare uno "spazio comune" al centro. Al centro c'è un piccolo mercato di oggetti fabbricati prevalentemente dalle donne (come collane e bracciali) ma anche dagli uomini (come maschere e oggetti fatti con il pellame degli animali).

Noi abbiamo visitato un villaggio costruito all'interno della piana del Serengeti ma sinceramente non ho un bellissimo ricordo della nostra visita ma rimando i miei pensieri ad un prossimo post.
Per ora lascio spazio alle immagini belle che Cosimo ha catturato durante la nostra visita.

Appunti di viaggio

"Ieri è stato giorno di contrattazioni: abbiamo comprato collanine, quadri e parei. Abbiamo parlato tanto con i ragazzi della spiaggia: sono state contrattazioni animate e, in qualche caso, un tantino aspre.
Poi purtroppo non ho la capacità di relazionarmi con loro senza sembrare brusca quindi non godo di grandi simpatie da parte dei masai nè dei beach boys.
La loro insistenza e ripetitività non mi appartiene, la disconosco e non sempre riesco a tollerarla. A questo si aggiunge la chiara ed ovvia sensazione che siamo "UNI" dei tanti che passano di qui...
A volte parlano e non ti guardano nemmeno in faccia, non ti ascoltano. Quelli che ti ascoltano sono quelli che non sanno bene l'italiano e comunicano per la necessità di imparare."
 
dai miei appunti di viaggio del 12 settembre 2013 (sono passati già due mesi!)

mercoledì 30 ottobre 2013

Trova le differenze!



Sinceramente ho ancora una gran confusione in testa sulla differenza tra antilopi e gazzelle. Cosimo me l’aveva spiegata sommariamente ormai più di un mese fa e, non ricordando, ho cercato qualche conferma su wikipedia. Il risultato è che ho in testa un gran risotto e non so quali sono le une (antilopi) e quali le altre (gazzelle).
Ciò che so per certo è che abbiamo visto tante gazzelle e che le gazzelle erano sempre di due tipi: Thomson e Grant. In questa confusione bestiale, trovare le differenze tra gazzelle è un rompicapo! Quindi trovatele voi -se ci sono-!

lunedì 28 ottobre 2013

Mongolfiera


C’è la possibilità di volare in modo straordinario sulla piana del Serengeti: basta una mongolfiera e 500 dollari a persona per godersi il paesaggio da un prospettiva nuova.
Una spesa un po’ troppo fuori budget per noi ma potrebbe essere un buon rimpianto per tornare in Tanzania…
 

venerdì 18 ottobre 2013

Stone Town


Stone Town è la parte vecchia della capitale di Zanzibar. E' un dedalo di vie nelle quali ci si può facilmente perdere ed è per questo che, di quando in quando, si trovano dei telefoni pubblici dai quali è possibile chiamare la polizia per essere aiutati a ritrovare la strada.

Ci si perde nelle strade di Stone Town ("stontauni", come da pronuncia zanzibarina) e ci perde tra i volti della gente...
 
 

 

I culi raggrinziti

 
I culi riscuotono sempre un discreto successo e Tiblota non ha rappresentato un'eccezione nelle statistiche di questa preferenza. Ho sentito più di una persona incuriosita e divertita dal "Lato Z" (post del 20/09) quindi, per guadagnare lettori e commentatori, pubblico anche questi culi raggrinziti degli elefanti.
Non si sa perchè stavano tutti vicini, addossati ad un albero, ma io li trovo davvero simpatici!

lunedì 14 ottobre 2013

"Tuttobbene? Bbene, bene..."


In un precedente post avevo accennato ai nomi bizzarri dei miei amici Masai. Per quanto ne sappiamo, i Masai hanno sicuramente dei nomi “africani” ma noi ne abbiamo conosciuto solamente uno con un nome reale che stranamente corrisponde a quello di marchio italiano: il Masai Morellato. E va bè...
Gli altri Masai che abbiamo conosciuto a Zanzibar sono: Jacopo (il nome più “normale”), Simone Mangiapolenta, Valentino Rossi, Franco Nero, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti fino ad arrivare all’iperbole hollywoodiana di Brad Pitt!
Questi sono i nomi che i Masai si sono scelti, a mio avviso, per farsi ricordare meglio dai turisti. A me fanno tanto ridere e fa altrettanto ridere il fatto che parlino benissimo italiano e che lo parlino con un po’ di accento romano.
Quindi non vi stupirà sapere che la frase più ricorrente di Simone Mangiapolenta è: “Tuttobbene? Bbene, bene... Liscio come l’olio...”

Cheetah, non Ghepard?


Torno a parlare di felini e, in particolare, del più veloce: il ghepardo.

Questo è in assoluto l’animale che mi ha colpita di più in termini di ferocia: un animale magro, svelto, con gli occhi infuocati e la tensione in ogni muscolo. L’unico che mi abbia veramente dato l’impressione di essere pericoloso.
 
Ne abbiamo avvistato un piccolo gruppo nella piana del Serengeti e, per vederli, la guida si è dovuta avventurare al di fuori dei percorsi tracciati per le jeep in safari. Siamo velocemente usciti di strada per vederli sdraiati su delle montagnette di sabbia (le tane dei formichieri) dopo una battuta di caccia.
 
 


Ho temuto un po’ vedendoli lì, a pochi metri da noi, con quello sguardo ben puntato verso l’orizzonte...
 
PS: Solo nel momento in cui sto per decidere il nome di questo post mi accorgo che non so come si dice ghepardo in inglese... azzardo un "Ghepard" e, mentre rido per l'ipotesi molto italiana della traduzione, scopro che si chiama Cheetah!!!

martedì 8 ottobre 2013

Nakupenda


Questa è Nakupenda: è una lingua di sabbia in mezzo al mare.

Nakupenda significa “Ti Amo” in Swahili.
A me, a Cosimo e ai nostri amici viaggiatori Elisa e Giacomo è sembrato un nome un po’ “per turisti” però qualcuno ha azzardato l’ipotesi che questo luogo potesse essere particolarmente adatto alle dichiarazioni d’amore. Da qui, Nakupenda: l’isola dove si dice “ti amo”. E’ solo una storia (abbozzata e inventata da Elisa) ma riesce a convincermi.
Se non vi basta il nome, vi racconto che la mia escursione a Nakupenda non è stata proprio un idillio d’amore... Un virus intestinale me l’ha resa un luogo memorabile (per i crampi e il malessere diffuso) ma nemmeno i crampi mi hanno impedito di apprezzarla e di tuffarmi per dare un’occhiata al fondale dove Cosimo ha anche visto un’ostrica gigante!
Nakupenda, ti avrei amata di più se fossi stata bene!

martedì 1 ottobre 2013

Noi stiamo con gli ippopotami? Mi sa di no...


 

Per gli ippopotami siamo scesi dalla jeep che ci ha ospitato per l’intero safari e che non abbiamo mai abbandonato se non in questo caso. Ci siamo affacciati su uno stagno interamente occupato da questi animali possenti e li abbiamo osservati per un po’.
Gli ippopotami dormono di giorno in acque stagnanti e di notte escono dal loro torpore e dalle loro acque per mangiare.
Nel nostro immaginario gli ippopotami sono animali cicciottelli e simpatici ma... in realtà sono tra i primi animali causa di morte in Africa: sono aggressivi (nonostante siano erbivori).
Quando ci siamo trovati davanti a loro, ci hanno colpito l’ambiente "angusto" e il fetore nel quale vivono e i loro litigi nel sonno/dormiveglia. E’ buffo vederli spintonarsi in acqua e ruggire (sì, gli ippopotami ruggiscono) uno contro l’altro.
“In the jungle the mighty jungle the lion sleeps tonight…” but the hippo sleeps all day!

lunedì 30 settembre 2013

Celebrate...

Ma sì... l'emozione di avere una data da ricordare, da commemorare... un'emozione nuova: oggi siamo sposati (o spossati, Cosimo?!) da un mese.
Non voglio utilizzare questo spazio per noi ma per il viaggio, però è bello celebrare una data con un nuovo post.
Un'impressione d'Africa: uno dei primi scatti dal minuscolo aeromobile che da Zanzibar ci ha condotto ad Arusha (Tanzania), l'inizio ed il capolinea del nostro safari.

 
"Si era portato anche il grammofono nel safari... tre carabine, provviste per un mese e Mozart. Iniziò la nostra amicizia con un dono, e in seguito me ne diede un altro, un dono incredibile: uno sguardo sul mondo attraverso l'occhio di Dio.
E pensai: 'Sì... vedo!'"
 
Durante quel volo da Zanzibar alla Tanzania, mentre scattavo questa ed altre foto, mi è venuto in mente proprio questo passaggio de "La mia Africa". Per me è un ricordo emozionante ed intenso, un bel modo di celebrare un mese insieme a Te, mio Sposo...

giovedì 26 settembre 2013

Picasso a Zanzibar: un bell'affare!

 
Sulla spiaggia di Nungwi, nei momenti di bassa marea, si possono trovare venditori ambulanti (per lo più di collane di carta e parei) e artisti che espongono e vendono le loro tele e quelle dei loro amici/colleghi.
Io e Cosimo, insieme ad un'altra coppia in viaggio di nozze, abbiamo comprato diverse tele da Picasso (nella foto, insieme a me, a Elisa e alle sue opere) e dai suoi "soci" (ovvero Inno e PuntoCom).
E' possibile acquistare quelle già realizzate oppure commissionarne di altre a seconda delle esigenze e dei gusti. Una volta richieste, gli artisti le preparano in un paio di giorni.
Con le dovute trattative (la negoziazione è un must in Tanzania e Zanzibar), si possono comprare le tele a dei prezzi ottimi.
Vi do un consiglio sulle trattative: è bene scegliere più di una tela da acquistare e poi chiedere loro degli "omaggi", ovvero delle altre tele che andranno a compensare il prezzo che state pagando per quelle che avete già scelto.
A conti fatti noi ci siamo trovati a pagare 10/15 dollari a tela. Non male, no?

martedì 24 settembre 2013

Che tempo fa? Boh!

 
Qualcuno su FB mi ha accennato alla sua curiosità in merito a Zanzibar e anche in questo caso, come per la Tanzania, parto proponendo un tramonto.
Inutile dire che sono tutti diversi... ma del resto non lo sono anche tutti i giorni? Uno diverso dall'altro...
Devo sottolineare che il nostro soggiorno a Zanzibar è stato caratterizzato da un meteo bizzarro: molto variabile. Soleggiato al mattino presto, poi coperto, una breve pioggia e poi vento... infine il sole. A volte, tutto il contrario.
Del resto non possiamo dimenticare nè sottovalutare il fatto che a settembre inizia la primavera a Zanzibar... quindi un po' di instabilità è comprensibile, giusta e accettabile.

Jump, Masai, jump!








 
I Masai saltano. Saltano in alto e con uno slancio incredibile.
 
La sequenza riportata qui sopra vede protagonista il Masai Morellato*.
Morellato è un ragazzo che vive in Tanzania e che si trasferisce a Zanzibar per qualche mese per "fare la stagione". Ovvero per vendere qualche oggetto più o meno tipico durante i mesi di maggior affluenza di turisti.
 
I Masai di Nungwi (nella parte settentrionale di Zanzibar) hanno riunito le loro attività commerciali (dei mini-banchetti) in due mercati Masai: uno più grande e un altro più piccolo e più recente che si trova proprio alle porte del villaggio Sunset Village Veraclub, dove abbiamo alloggiato io e Cosimo.
 
* So che il nome lascia perplessi ma parlerò dell'italianità dei nomi Masai in uno dei prossimi post...

lunedì 23 settembre 2013

The Lion King

 
Quando io e Cosimo parliamo del nostro viaggio e del safari tutti ci chiedono dei leoni. I felini suscitano sempre curiosità e ammirazione e il re della giungla in modo particolare.
Questo è il nostro ricordo fotografico di sua Maestà il Leone... Abbiamo visto quattro leoni nel corso del safari: in coppie di fratelli e sempre belli "stinnicchiati" (termine siculo per indicare "coricati") all'ombra di qualche albero.
Niente scene di caccia (il leone che insegue la gazzella) ma animali pacifici intorno ai quali ci assiepiamo noi uomini e donne in safari. Sì, perchè quando una guida sulla jeep li avvista, ovviamente informa tutti i colleghi in safari nella zona, quindi il leone si trova a dover sopportare la presenza di un po' di spettatori...
Più volte durante il safari mi sono chiesta cosa pensano questi animali quando ci vedono tutti accalcati a scattare foto mentre loro semplicemente vivono...

 

venerdì 20 settembre 2013

Il lato Z

 
Io non lo sapevo... o forse non le ho mai guardate attentamente ma loro (le zebre ovviamente!) hanno le strisce anche sulla coda!
E' una sciocchezza ma un safari ti regala anche l'emozione di un bel lato B tutto in coordinato, ovviamente e rigorosamente "animalier"!

 

Tramonto nella pianura del Serengeti

 
Quando si parla di Africa si parla di tramonti, quindi non esito a scegliere uno dei tanti scatti panoramici di Cosimo.
Questo è stato il nostro tramonto nella piana del Serengeti.
 

ovvero Temporary Italian blog of Tanzania (and Zanzibar)

E' arrivato il momento di raccontare e mostrare tutto quello che ho vissuto in Tanzania e a Zanzibar insieme a Cosimo, il mio Sposo.
Questo è il diario del nostro viaggio di nozze: uno splendido viaggio per cominciarne un altro (il nostro) che ci siamo promessi durerà per sempre...
Partiamo...