mercoledì 30 ottobre 2013

Trova le differenze!



Sinceramente ho ancora una gran confusione in testa sulla differenza tra antilopi e gazzelle. Cosimo me l’aveva spiegata sommariamente ormai più di un mese fa e, non ricordando, ho cercato qualche conferma su wikipedia. Il risultato è che ho in testa un gran risotto e non so quali sono le une (antilopi) e quali le altre (gazzelle).
Ciò che so per certo è che abbiamo visto tante gazzelle e che le gazzelle erano sempre di due tipi: Thomson e Grant. In questa confusione bestiale, trovare le differenze tra gazzelle è un rompicapo! Quindi trovatele voi -se ci sono-!

lunedì 28 ottobre 2013

Mongolfiera


C’è la possibilità di volare in modo straordinario sulla piana del Serengeti: basta una mongolfiera e 500 dollari a persona per godersi il paesaggio da un prospettiva nuova.
Una spesa un po’ troppo fuori budget per noi ma potrebbe essere un buon rimpianto per tornare in Tanzania…
 

venerdì 18 ottobre 2013

Stone Town


Stone Town è la parte vecchia della capitale di Zanzibar. E' un dedalo di vie nelle quali ci si può facilmente perdere ed è per questo che, di quando in quando, si trovano dei telefoni pubblici dai quali è possibile chiamare la polizia per essere aiutati a ritrovare la strada.

Ci si perde nelle strade di Stone Town ("stontauni", come da pronuncia zanzibarina) e ci perde tra i volti della gente...
 
 

 

I culi raggrinziti

 
I culi riscuotono sempre un discreto successo e Tiblota non ha rappresentato un'eccezione nelle statistiche di questa preferenza. Ho sentito più di una persona incuriosita e divertita dal "Lato Z" (post del 20/09) quindi, per guadagnare lettori e commentatori, pubblico anche questi culi raggrinziti degli elefanti.
Non si sa perchè stavano tutti vicini, addossati ad un albero, ma io li trovo davvero simpatici!

lunedì 14 ottobre 2013

"Tuttobbene? Bbene, bene..."


In un precedente post avevo accennato ai nomi bizzarri dei miei amici Masai. Per quanto ne sappiamo, i Masai hanno sicuramente dei nomi “africani” ma noi ne abbiamo conosciuto solamente uno con un nome reale che stranamente corrisponde a quello di marchio italiano: il Masai Morellato. E va bè...
Gli altri Masai che abbiamo conosciuto a Zanzibar sono: Jacopo (il nome più “normale”), Simone Mangiapolenta, Valentino Rossi, Franco Nero, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti fino ad arrivare all’iperbole hollywoodiana di Brad Pitt!
Questi sono i nomi che i Masai si sono scelti, a mio avviso, per farsi ricordare meglio dai turisti. A me fanno tanto ridere e fa altrettanto ridere il fatto che parlino benissimo italiano e che lo parlino con un po’ di accento romano.
Quindi non vi stupirà sapere che la frase più ricorrente di Simone Mangiapolenta è: “Tuttobbene? Bbene, bene... Liscio come l’olio...”

Cheetah, non Ghepard?


Torno a parlare di felini e, in particolare, del più veloce: il ghepardo.

Questo è in assoluto l’animale che mi ha colpita di più in termini di ferocia: un animale magro, svelto, con gli occhi infuocati e la tensione in ogni muscolo. L’unico che mi abbia veramente dato l’impressione di essere pericoloso.
 
Ne abbiamo avvistato un piccolo gruppo nella piana del Serengeti e, per vederli, la guida si è dovuta avventurare al di fuori dei percorsi tracciati per le jeep in safari. Siamo velocemente usciti di strada per vederli sdraiati su delle montagnette di sabbia (le tane dei formichieri) dopo una battuta di caccia.
 
 


Ho temuto un po’ vedendoli lì, a pochi metri da noi, con quello sguardo ben puntato verso l’orizzonte...
 
PS: Solo nel momento in cui sto per decidere il nome di questo post mi accorgo che non so come si dice ghepardo in inglese... azzardo un "Ghepard" e, mentre rido per l'ipotesi molto italiana della traduzione, scopro che si chiama Cheetah!!!

martedì 8 ottobre 2013

Nakupenda


Questa è Nakupenda: è una lingua di sabbia in mezzo al mare.

Nakupenda significa “Ti Amo” in Swahili.
A me, a Cosimo e ai nostri amici viaggiatori Elisa e Giacomo è sembrato un nome un po’ “per turisti” però qualcuno ha azzardato l’ipotesi che questo luogo potesse essere particolarmente adatto alle dichiarazioni d’amore. Da qui, Nakupenda: l’isola dove si dice “ti amo”. E’ solo una storia (abbozzata e inventata da Elisa) ma riesce a convincermi.
Se non vi basta il nome, vi racconto che la mia escursione a Nakupenda non è stata proprio un idillio d’amore... Un virus intestinale me l’ha resa un luogo memorabile (per i crampi e il malessere diffuso) ma nemmeno i crampi mi hanno impedito di apprezzarla e di tuffarmi per dare un’occhiata al fondale dove Cosimo ha anche visto un’ostrica gigante!
Nakupenda, ti avrei amata di più se fossi stata bene!

martedì 1 ottobre 2013

Noi stiamo con gli ippopotami? Mi sa di no...


 

Per gli ippopotami siamo scesi dalla jeep che ci ha ospitato per l’intero safari e che non abbiamo mai abbandonato se non in questo caso. Ci siamo affacciati su uno stagno interamente occupato da questi animali possenti e li abbiamo osservati per un po’.
Gli ippopotami dormono di giorno in acque stagnanti e di notte escono dal loro torpore e dalle loro acque per mangiare.
Nel nostro immaginario gli ippopotami sono animali cicciottelli e simpatici ma... in realtà sono tra i primi animali causa di morte in Africa: sono aggressivi (nonostante siano erbivori).
Quando ci siamo trovati davanti a loro, ci hanno colpito l’ambiente "angusto" e il fetore nel quale vivono e i loro litigi nel sonno/dormiveglia. E’ buffo vederli spintonarsi in acqua e ruggire (sì, gli ippopotami ruggiscono) uno contro l’altro.
“In the jungle the mighty jungle the lion sleeps tonight…” but the hippo sleeps all day!